I RAGAZZI DELL’OBICI INTERPRETANO LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL’OCEANO
Anche quest’anno, presso il Foro Romano di Oderzo, grazie all’evento culturale #Altro TEATRO organizzato dall’Amministrazione Comunale, nella serata di sabato 6 giugno gli studenti dell’Obici si sono esibiti, dimostrando a genitori, insegnanti, amici e compagni di essere dei “camaleonti”. Hanno interpretato liberamente il monologo teatrale di Alessandro Baricco “La leggenda del pianista sull’oceano” recitando con abilità e disinvoltura davanti a un folto pubblico, sorpreso delle loro performance.
Marco, un diplomando, seduto tra gli astanti, applaude il compagno Riccardo, l’unico “attore” della classe quinta, che vede padrone della scena con una capacità comunicativa, “maggiore -dice- rispetto a quando siede tra i banchi di scuola. Questo è l’Obici e ne sono fiero”.
E così si può dire per tutti gli altri ventiquattro ragazzi e ragazze delle diverse classi e indirizzi dell’Istituto che hanno rappresentato la storia di Danny Boodman T. D. Lemon Novecento, pianista straordinario del transatlantico Virginian.
Con la sua eccezionale bravura Novecento diventa il pianista della nave, dalla quale non scenderà mai nemmeno quando, dopo la Seconda guerra mondiale, verrà fatta esplodere. Calati nelle parti dei diversi personaggi che condividono la vita a bordo con Novecento -dal padre adottivo, il marinaio Danny, al jazzista Jelly Roll Morton, dall’amico trombettista Tim ai passeggeri, quali il contadino Lynn, che gli raccontano del mare, di città e luoghi della terraferma-, i ragazzi dell’Obici si muovevano sicuri e disinvolti sul palcoscenico come esperti danzatori sulle note del ragtime, “la musica su cui Dio balla, quando nessuno lo vede”.
Guidati dalla tenace professionalità della regista Marina Biolo e incoraggiati dalla prof.ssa Marta Schenardi, referente del progetto teatro, gli allievi hanno saputo creare un clima di solidarietà e di confidenza, stimolando le capacità di lavorare in gruppo, in regime di stretta disciplina, rendendosi consapevoli che il comportamento di ciascuno è interconnesso e condiziona quello degli altri. Orgogliosa e felice la prof.ssa Schenardi nel discorso di ringraziamento finale afferma: “Sono proprio l’impegno, la capacità di sopportazione e lo spirito di sacrificio che hanno consentito di giungere con successo al termine, superando le difficoltà che hanno intralciato il nostro cammino ...e che abbiamo superato … forse sono state proprio queste difficoltà che ci hanno tenuti uniti e che hanno contribuito a formare e rafforzare la coesione del gruppo”.
Lo spettacolo, inoltre, ha evidenziato l’essenza dell’Istituto opitergino, caratterizzata dalle capacità di accoglienza e d’ inclusione, con le quali ogni alunno dà il meglio di sé, dimostrando la sua autentica personalità.
“Doti nascoste - continua la docente Schenardi- che tutti noi possediamo, ma se qualcuno non ci aiuta a far emergere potrebbero restare in sordina ; e questa è la forza maieutica del Teatro!”