All’Obici si discute di legalità e dell’uso dei social
Presso l’Aula Magna dell’Istituto Obici, sabato 2 dicembre dalle ore 8.00 alle ore 13.00, la docente di diritto, prof.ssa Giacomazzi Teodolinda, ha incontrato gli alunni delle classi prime di tutti gli indirizzi per realizzare, come da consuetudine, il progetto Legalità.
Il Progetto di Educazione alla Legalità nasce innanzitutto come premessa socio-culturale indispensabile per avviare e sviluppare negli studenti la conoscenza e la funzione delle regole nella vita sociale. Inoltre l’attività vuole far comprendere loro come l’organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di valori, quali la dignità, la libertà, la solidarietà e la sicurezza vanno perseguiti e protetti, ponendosi in contrasto contro ogni forma e fenomeno di illegalità.
La condizione giovanile appare, alcune volte, confusa e disorientata perché oscilla tra l’accettazione delle proprie tradizioni e regole familiari e, contestualmente, il rifiuto delle medesime, con il conseguente generarsi di un sistema di conflittualità e di ambivalenza; questo stato spesso è determinato da condizioni economico-sociali che rendono incerta la propria visone del futuro e la constatazione di incoerenza, a volte, tra giudizi e comportamenti. Nella maggior parte dei casi i nostri giovani tendono a ritenere i valori fondamentali della convivenza civile quali, ad esempio, la libertà, la democrazia, la giustizia e le norme, in genere, più una garanzia personale che un bene che va condiviso con la propria collettività.
Il progetto “I giovani e l’uso dei social network” ha l’obiettivo di sensibilizzare gli alunni all’utilizzo consapevole e responsabile della rete Internet con particolare riferimento alla legge sulla privacy, alla libertà di pubblicare, al cyberbullismo, al sexting, alla tutela del minore, agli illeciti civili e penali.
Gli alunni hanno discusso con la docente, rendendosi consapevoli di essere in prima persona responsabili del proprio futuro e di quello degli altri, del rischio di diventare vittime o autori di reati, di aver acquisito degli strumenti per poter discernerne e discriminare, in modo critico, varie forme di comportamento, arginando quelle negative e lesive.
L’intervento riguardante i giovani e l’uso dei social network si è configurato in un’ottica formativa in modo che gli studenti dell’Obici diventino dei “cittadini globali” ovvero capaci di conoscere, di cogliere i vari fattori socio-culturali del contesto di appartenenza, condividendo e rispettando i propri saperi con culture diverse.